“A 28 anni dalla più efferata strage compiuta sul suolo italiano, 85 vittime, centinaia di familiari, centinaia di ragazzi colpiti dalla repressione per l’unica colpa di far politica, tre innocenti ingiustamente condannati, uno dei quali tutt’ora detenuto nel carcere romano di Rebibbia, aspettano ancora la verità che indichi esecutori e mandanti”.
A dichiararlo è Gianluca Iannone, presidente di Casa Pound Italia e portavoce delle OSA – Occupazioni a Scopo Abitativo – in occasione del ventottesimo anniversario della strage di Bologna. “Le dichiarazioni di innocenza non si contano più e coprono l’intero arco costituzionale. Personaggi autorevoli nel mondo della politica, della magistratura, del giornalismo di inchiesta, hanno avanzato dubbi più che fondati su una sentenza dal chiaro sapore di copertura”.
Continua Iannone ricordando che “ogni anno nuove dichiarazioni, siano esse ascrivibili a terroristi internazionali quanto ad ex alte cariche istituzionali dello Stato, aprono piste diverse e, certamente, tutte più credibili di quella descritta nella vergognosa sentenza di condanna”. Conclude Iannone “sfido chiunque a trovare qualcuno che sia disposto ad affrontare un pubblico dibattito sostenendo le ragioni della colpevolezza dei tre condannati; sfido chiunque ad individuare qualcuno che, pubblicamente, motivi le ragioni per le quali Luigi Ciavardini debba, nel 2008, essere detenuto per un reato che, agli occhi di tutti, ha il chiaro sapore della ragion di stato
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